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Passito di Bragagnolo vince il Concours Mondial de Bruxelles 2016

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La Stampa – Martedì 7 GIUGNO 2016

L’uva matura sulle colline della Valle Bagnario, tra i sentieri dei percorsi Slow Food e i borghi medievali: cresce scaldata dal sole.
E, soprattutto, dalla passione. Nel vero senso della parola.

Così Silvio Bragagnolo ha deciso di chiamare i suoi vini: «Perché è con quella che li facciamo: è un periodo cupo, ma bisogna andare avanti, crederci, impegnarsi ». Avere «determinazione» ed «entusiasmo»: altri termini chiave. Ogni annata di Passione, infatti, si riconosce da un aggettivo o da un nome (ci sono anche «Perdono» e «Noi»). «Entusiasmo» 2008 è l’etichetta che ha convinto anche i giudici del prestigioso Concours Mondial de Bruxelles, 23ª edizione, che quest’anno si è tenuto in Bulgaria.

Trecento degustatori professionisti, provenienti da oltre 50 nazioni diverse, hanno assaggiato 8750 campioni di vino da 60 paesi.

E la Passione di Bragagnolo ha avuto la medaglia d’oro: «È stato un grande risultato, ha dovuto ottenere un punteggio complessivo fra 92,5% e 100% da sei diversi giurati con palati assuefatti a gusti completamente differenti, dai russi abituati al caviale ai nordici mangiatori di carne di cervo».

7 GIUGNO - IL PASSITO PASSIONE STREVI MEDAGLIO D'ORO

E non è la prima volta che la Passione contagia Bruxelles: capitò già nel 2014 con «Noi», un Passito del 2007. Affianco a Silvio, che ha 37 anni e si chiama come il nonno da cui tutto nacque, uno staff speciale: il papà Renato, la mamma Teresa, e la moglie Francesca con la quale ha avuto due bimbi.

Domenica offrivano i loro vini, abbinati a un assaggio di carne cruda, ai turisti (tanti stranieri) in siesta dalla passeggiata Slow Food. Silvio era il cicerone tra la cantina, la «passiteria» e l’azienda vitivinicola: «Il segreto? È abbinare tradizione e innovazione». Il nuovo al servizio del passato.

Un percorso, di crescita continua, stilizzato anche nelle etichette: «Non ce n’è una uguale all’altra, ma se le metti vicino sembrano formare idealmente un unico sentiero». Qui, oltre  alle vigne, anche il maiale, i polli, le galline buy cytotec online. È una fattoria, con lo spirito di una volta. E Silvio ne è il poeta: quando parla della sua Passione la definisce «un pentagramma dove scrivere le note», perchè nel
vino «bisogna metterci il corazon », e anche, e soprattutto, saperlo raccontare.

«Vedete? Ho la pelle d’oca se penso a queste terre: qui sono sette secoli che si coltivano uve aromatiche, del primo Moscato abbiamo tracce due anni prima del Nebiolo. È emozionante ricordarselo». Da Bragagnolo fanno anche il Passito di Acqui Brachetto doc: quello del 2012 si chiama «Talento».

 

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